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INFERTILITA' MASCHILE

Le migliori cure per la risoluzione di tutti i problemi sessuali maschili andrologici ed urologici

Cos'è?

Si parla di infertilità maschile quando non avviene concepimento in seguito a 12 mesi di rapporti sessuali svolti senza alcuna protezione e con una adeguata frequenza

Infertilità maschile?

Si definisce infertile una coppia che non riesce a ottenere una gravidanza dopo un anno di rapporti non protetti (6 mesi se la donna ha più di 35 anni o altri fattori di rischio). L’infertilità maschile interessa il 7% degli uomini e sempre di più i giovani. 
L’infertilità maschile corrisponde a una ridotta capacità riproduttiva dell’uomo, per una insufficiente produzione di spermatozoi o per anomalie nella qualità degli spermatozoi prodotti. 
La prevenzione della fertilità nell’uomo inizia sin dalla sua infanzia e prosegue nell’adolescenza e nella giovinezza. Bisogna cercare di mantenere uno stile di vita sano: il fumo di tabacco o cannabis danneggia l’integrità del Dna degli spermatozoi e ne riduce numero e motilità. Altri fattori di rischio sono:
-sedentarietà
-sovrappeso
-obesità
-cattiva alimentazione
-assunzione di alcolici e droghe.
L’utilizzo di pantaloni in poliestere troppo stretti può aumentare la temperatura nell’area dei genitali e ridurre la fertilità. Anche l’esposizione a pesticidi, solventi, materie plastiche, vernici, radiazioni elettromagnetiche può influenzare la fertilità. 
Si parla di infertilità primaria quando l’uomo non ha mai indotto una gravidanza, di infertilità secondaria quando l’uomo ha già indotto una gravidanza precedentemente.
L’infertilità si distingue decisamente dalla sterilità, che si accerta quando c’è un’assenza totale (azoospermia) o drasticamente insufficiente (cripto-azoospermia) di spermatozoi nel liquido seminale oppure quando non c’è eiaculazione (aspermia) o gli spermatozoi presenti nel liquido seminale sono morti (necrozoospermia).

Diagnosi

La diagnosi di infertilità maschile si basa sulla valutazione del liquido seminale, di esami ormonali, indagini strumentali e in alcuni casi sull’esecuzione di esami genetici. 
Lo spermiogramma è l’esame principale per la valutazione della fertilità maschile.
Consente di valutare il volume, il pH, la concentrazione, la morfologia, la motilità, la viscosità, i leucociti e alterazioni provocati dalla presenza di autoanticorpi e infezioni in atto.
Deve essere effettuato dopo 3-5 gg di astensione dai rapporti sessuali. Per una corretta valutazione della funzionalità del testicolo Si devono effettuare almeno due spermiogrammi, ottenuti con un intervallo di almeno di 2 mesi in centri qualificati.
Il test di capacitazione è un test aggiuntivo solo dopo lo spermiogramma basale; valuta la capacità degli spermatozoi di sopravvivere e modificarsi, quando, una volta eiaculati entrano in contatto con l’apparato riproduttivo femminile. Le tecniche utilizzate sono Swim-UP ( separazione degli spermatozoi in base alla motilità)  o gradiente di densità (separazione degli spermatozoi per densità).
In alcuni pazienti  lo specialista può richiedere l’esecuzione di ulteriori test sul liquido seminale. I principali esami sono:

MAR-Test consente di rivelare la presenza di anticorpi anti-spermatozoi sulla superficie degli spermatozoi.

Spermiocoltura permette di valutare la presenza  di microrganismi patogeni nel liquido seminale.

TUNEL, SCSA o HALO consente di identificare i casi di alterazione del Dna degli spermatozoi (frammentazione del DNA spermatozoario).

Cosa facciamo

Il trattamento dell’infertilità maschile dipende dalle cause dell’infertilità stessa. Per questo motivo, è necessario che la fase diagnostica sia eseguita nel modo più preciso e completo possibile. In circa il 30% dei casi di infertilità maschile non è possibile individuare la causa dell’infertilità e quindi non è possibile adoperare una terapia specifica. Le terapie mediche sono particolarmente efficaci nelle infezioni sintomatiche o asintomatiche dell’apparato riproduttivo (15% delle coppie con difficoltà riproduttiva) e si basano sull’assunzione di antibiotici e antinfiammatori. In caso di alterazioni degli ormoni, quali l’ipogonadismo ipogonadotropo (una rara condizione ereditaria caratterizzata dal deficit di alcuni ormoni) è possibile intervenire con una terapia medica a base di ormoni per cercare di ripristinare la normale spermatogenesi. 

L’uso di antiossidanti (vitamina C, vitamina E, carnitina, acetilcarnitina, glutatione, coenzima Q10; astaxantina) si è dimostrato capace di migliorare alcune condizioni di infertilità meno gravi. 
In presenza di varicocele la correzione chirurgica consente concepimenti naturali entro 9 mesi nel 25-35% delle coppie (in base all’età femminile). L’intervento può essere utile per migliorare la frammentazione del DNA degli spermatozoi in vista di cicli di PMA.
Nelle situazioni in cui c’è una condizione più seria, si deve ricorrere alle procedure di Procreazione medicalmente assistita se si vuole raggiungere il concepimento





Come raggiungerci

Possibilità di pernottamento convenzionato: 

Possibilità di pagamenti rateali

Presso il Policologna è attivo il servizio di pagamenti rateizzati per sostenere immediatamente le cure

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